Itinerario 5 - San Vito Lo Capo (TP) - Relitto delle macine


Il Capo San Vito, su cui insiste il faro omonimo, si presenta piatto e roccioso, in una posizione esposta ai venti del III e IV quadrante; il capo è delimitato a ovest da una ripida falesia calcarenitica (alta tra i 30 e i 40 m s.l.m.) con numerose cavità frequentate sin dal paleolitico (Grotta del Cavallo, Cala Mancina), mentre il pianoro retrostante ad est, al riparo dei venti dominanti e delle correnti N-NE, è occupato dal piccolo paese di San Vito Lo Capo, già citato dal geografo arabo Idrissi nel XII sec.
Il sito, privo di strutture portuali antiche, presenta le caratteristiche tipiche degli ancoraggi portuali, con materiale archeologico molto vario, sparso sul fondo marino, e una cronologia estesa dal IV a.C. al XVI d.C.  I reperti sono distribuiti in un’area di circa 1000 m2, lungo la dorsale nord-sud tracciata dal banco di posidonia. Il relitto è composto da un carico di ca. 50/60 macine romboidali a strofinamento e di un ancora in pietra. Sono stati ritrovati in zona frammenti di scafo (madieri e torello) ma non è possibile stabilire alcuna connessione certa tra il carico e questi reperti. Numerosi frammenti d’anfora, per lo più del IV-V sec. d.C., rinvenuti anche al di sotto del carico, permettono di datare il relitto al IV-V sec. o all’alto medioevo per la tipologia delle macine in pietra lavica, probabilmente provenienti della zona etnea.
Vista la conformazione geografica dei luoghi, è possibile giustificare la presenza di siffatta varietà dei reperti archeologici come luogo di ancoraggio, mentre due naufragi certi sono attestati per il periodo normanno. I due siti visitabili, alle luce delle nuove problematiche sull’estensione del materiale rinvenuto nella baia, rivelano una maggiore frequentazione dell’area nel IV-V secolo d.C, probabilmente in relazione con l’attività della Tonnara del Capo e l’attività di estrazione della salsa di pesce, il garum.

 

PERCORSO ARCHEO-SUB

Nome percorso

Relitto delle macine

Località

San Vito lo Capo - Porto

Tipologia

Macine

Valenza

Archeologico/naturalistico

Attrattività “scenica”

Culturale/paesaggistica

Ampiezza, lunghezza percorso archeo

300 m.

Difficoltà

Media

Profondità max

18 m.

Tipologia, Varietà dei fondali, scenografia

Sabbia

Flora (fauna sessile)

Posidonia

Fauna

Pesci stanziali

Priorità fotografica

Reperti/paesaggio

Visibilità (media)

Buona

Corrente (media)

Scarsa

Profilo d’immersione

Facile

Distanza dalla costa e tempi di navigazione

900 m. – 15 minuti

 

 

 

 

 


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