Primi percorsi archeo-sub in Tunisia
Il progetto CUL.TUR.A.S. è entrato nella fase operativa: dal 15 novembre al 1 dicembre 2014 la missione italiana in Tunisia ha impegnato l’équipe Sopmare nelle prime ricognizioni terrestri e prospezioni subacquee nei siti di Kerkouane e Pilau.
Il gruppo di lavoro, guidato dal Soprintendente Sebastiano Tusa e composto da Roberto La Rocca, Pietro Selvaggio, Floriana Agneto, Salvatore Emma e Aurelio Vaccaro ha effettuato insieme alla collega tunisina, l’archeologa Ouafe ben Slimane dell’Institut National du Patrimoine, un’attenta verifica dei siti segnalati per la realizzazione di percorsi culturali subacquei.
Il sito di Kerkouane, antica città punica che ne conserva importanti vestigia architettoniche, è stato documentato sia a terra che in mare. Il sito di Pilau, isolotto a poca distanza dalla città di RafRaf e non lontano dal porto di Ghar el Melh, ha rivelato numerose emergenze archeologiche subacquee di notevole interesse: ancore litiche e plumbee, anfore di diversa tipologia e lingotti in piombo potranno costituire, insieme al variegato paesaggio marino e la ricca flora e fauna, un interessante punto di immersione che potrà attrarre il turismo subacqueo internazionale.
La missione è stata realizzata con il supporto logistico dell’imbarcazione “Titan” della Teknomar, che ha realizzato con il comandante Gaetano Donnabella ed il tecnico Calogero Magro una survey strumentale con side scan sonar.
A bordo sono stati costantemente presenti, oltre l’archeologa Ouafe ben Slimane che si è immersa insieme ai subacquei Sopmare, il capitano Wael Bedoui, idrografo della Marina Nazionale tunisina; Slim Medimegh, subacqueo professionista e segnalatore dei siti; Meriem Mastouri, coordinatrice tecnico-scientifica; Saifallah Affana, dottorando.
Il partner tunisino Sami Gharbi dell’Office National du Tourisme Tunisien ha fatto visita alla missione durante il soggiorno a Ghar el Melh, dove ha avuto luogo una riunione che ha messo a fuoco lo stato di avanzamento dei lavori dell’altra metà del progetto, quella riguardante i percorsi ciclabili, per il quale sono in corso sopralluoghi per la viabilità stradale.
L’ottima intesa tra l’équipe italiana e quella tunisina ha permesso di svolgere un proficuo lavoro, gettando solide basi per il prosieguo del progetto che continuerà nel mese di aprile con lo studio del terzo sito, Tabarka, e la messa in opera dei percorsi culturali subacquei in Tunisia.